
La legge, per infortunio sul lavoro, intende un evento determinato da una causa violenta in occasione della attività lavorativa, che determini la morte della persona o una lesione che menzioni parzialmente o totalmente la sua capacità lavorativa.
Il lavoratore infortunato gode di una assicurazione obbligatoria presso l’INAIL, la quale indennizza i lavoratori vittime di sinistri; tale assicurazione copre anche il cosiddetto infortunio in itinere: gli infortuni che si verificano nel tragitto obbligatorio che il lavoratore compie per recarsi sul posto di lavoro o per tornare a casa.
IL RISARCIMENTO A CARICO DELL’INAIL
L’INAIL , in caso di infortunio, rimborsa lo stipendio del lavoratore che ha subito un danno, se questi, dopo tre giorni dall'incidente, non riprende il lavoro. L’ente dunque indennizza il dipendente per tutto il periodo di inabilità temporanea assoluta. L’INAIL, inoltre, copre anche gli infortuni sul posto di lavoro che sono avvenuti per colpa del lavoratore. I danni riscontrati possono essere classificati in:
Danno biologico: Determina invalidità, temporanea o permanente, che deve essere risarcito ai sensi dell’art. 13 del D.lgs. 38/2000.
Danno differenziale: Anche se il lavoratore è coperto da un indennizzo INAIL, una condotta colpevole del datore di lavoro può rendere quest’ultimo responsabile, con l’obbligo di versare un rimborso per il cosiddetto danno differenziale.
IL RISARCIMENTO A CARICO DEL DATORE DI LAVORO
Il datore di lavoro è il responsabile della sicurezza sul luogo di lavoro e deve adottare tutte le misure anti-infortunistiche, al fine di proteggere l’incolumità del lavoratore, come previsto dalla legge. In caso di infortunio a causa di mancate misure di sicurezza, è il datore di lavoro a risultare il soggetto responsabile, al quale vengono riconosciute:
- Responsabilità civili: Il datore di lavoro è tenuto a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei suoi dipendenti , adottando tutte le misure necessarie previste dalla legge.
- Responsabilità penali: Se l’infortunio determina la morte del dipendente e tale evento risulta collegato alle mancate misure di prevenzione, è prevista la reclusione da 2 a 6 anni, del datore di lavoro, nonché il versamento di una quota di risarcimento da definirsi.
- Responsabilità amministrative: Il Decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 ha riconosciuto la responsabilità degli enti. Si tratta di sanzioni quali il divieto, per la ditta, di collaborare con la Pubblica Amministrazione o addirittura la sospensione dell’attività di impresa.
Il datore di lavoro è invece esonerato da responsabilità soltanto quando il dipendente adotta una condotta negligente ed imprevedibile, causando sinistri sul lavoro.
Le cause di infortuni sul luogo di lavoro sono molteplici e diventa complessa la valutazione del responsabile, nonché la quantificazione del danno; ragione per cui è fondamentale affidarsi ad uno studio di professionisti.